| L’improvvisazione teatrale è una forma di teatro senza copione, senza prove e senza regia, dove gli attori improvvisano lo spettacolo sul momento direttamente sulla scena e grazie all’interazione col pubblico. Gli attori possono contare, oltre che sulle proprie capacità attoriali, solo sul lavoro di squadra, l’ascolto, la creatività, la lucidità nel prendere decisioni e la prontezza d’adattamento agli imprevisti (spontanei o provocati) che si possono verificare durante gli spettacoli. Abbandonata dalla nostra cultura dopo la scomparsa della Commedia dell’Arte, l’improvvisazione rinasce, alla fine degli anni ’70, a Montreal con il match d’improvvisazione creato dai canadesi Robert Gravel e Yvon Leduc che decisero di unire le tecniche dell'improvvisazione con le regole dell'hockey su ghiaccio. Questa antica e tuttavia sconosciuta tecnica, largamente diffusa in tutto il mondo, dieci anni dopo, viene reimportata in Italia dalla LIIT (Lega Italiana Improvvisazione Teatrale). In Sicilia dobbiamo aspettare un altro ventennio per assistere alla formazione del primo gruppo di improvvisazione teatrale: “Improvvisazione a delinquere”, un gruppo di attori professionisti coordinati da Bruno Cortini (che attualmente dirige la LIIT assieme a Daniela Morozzi e Fiamma Negri).
Il gruppo catanese Improvvisazione a delinquere, che si allena presso la sede del Teatro del Canovaccio, è diretto dalle attrici professioniste Carmela Buffa Calleo, Silvia Scipilliti, Raffaella Esposito e Eliana Esposito. Nei loro spettacoli si avvalgono della professionalità di altri artisti come Giuseppe Calaciura (attore) Peppe Tringali (batterista e comico), Giorgio Montanini (attore e cabarettista) e della sapiente esperienza e supervisione di Bruno Cortini, attore, autore, regista e coach ufficiale del gruppo, venuto alla ribalta nelle reti nazionali con i match d'improvvisazione.
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